Molto prima che gli uomini costruissero i templi, l’edera strisciava tra le pietre, non si piegava al gelo, né cedeva al fuoco. Quando i boschi tacevano e gli dèi dormivano, lei cresceva. Silenziosa. Ostinata. Immortale. Inestirpabile. Un giorno Dioniso, dio del vino, dell’estasi e della festa, perse l’amore della sua vita. In preda alla furia e al dolore, vagò nelle terre selvagge, finché vide un ramo d’edera abbracciare una roccia e stringerla con una devozione che nemmeno il tempo riusciva a spezzare. Fu allora che comprese: l’amore vero non urla. Resiste! Quel ramo d’edera venne trasformato in oro. Le sue foglie furono benedette con la luce degli astri. E al posto dei fiori, il dio vi incastonò lacrime divine, cristalli eterni nati dall’ultimo suo pianto. Quel gioiello esiste ancora. Passa di mano in mano, da chi ha amato e poi ha perso, da chi è caduto e si è rialzato.
Chi lo indossa non lo sceglie. Viene scelto!
Questo pendente è un frammento di leggenda le cui foglie portano ancora l’eco di antiche promesse. Le gemme incastonate non sono solo pietre: sono le lacrime cristallizzate degli amanti, scintille di giuramenti sussurrati.
Indossarlo è un rito.
Lascia che il “Ramo d’Edera” ti scelga!