Ogni gioiello di SIKLAH trae ispirazione dall’antica città barocca di Scicli, Patrimonio UNESCO, e dalle sue leggende più suggestive. Ogni gioiello diventa così un piccolo monumento: un talismano che evoca la protezione divina, la forza dei Normanni e la bellezza senza tempo delle architetture di tufo dorato. La collezione, creata da un’intuizione orafa di Orazio Spadaro e Polina Baryshnikova, si suddivide in linee dedicate ai simboli più iconici di Scicli, reinterpretati in oro e gemme preziose. Il brand celebra la leggenda e l’arte barocca, offrendo non solo gioielli, ma frammenti di storie millenarie da indossare.
Il nome Scicli affonda le sue origini nell’antichità: potrebbe derivare da Šiclis, appellativo collegato ai Siculi, “Popoli del Mare” menzionati dagli Egiziani come Šekeleš. Sorta su un insediamento tardo-bizantino e poi rifondata in epoca medievale, la città fu un importante centro commerciale sotto gli Arabi, per poi passare ai Normanni nel 1091. Scicli è nota per il suo centro storico in stile tardo barocco, ricostruito dopo il terremoto del 1693 e inserito nel 2002 nella lista UNESCO delle “Città barocche della Val di Noto”. Le facciate policrome e le logge scolpite in tufo raccontano un Rinascimento mediterraneo, dove arte e leggenda convivono in un unico palcoscenico di pietra dorata.
È proprio da questa fusione, tra storia millenaria e bellezza architettonica, che nasce SIKLAH, marchio di gioielli ispirato al nome originario di Scicli e al suo paesaggio unico. Le creazioni SIKLAH racchiudono l’essenza della città: pietra, luce e memoria si trasformano in monili dal design contemporaneo ma intriso di significati antichi. Ogni gioiello è un frammento di Scicli da indossare, una narrazione preziosa che celebra le radici siciliane con eleganza e autenticità.
Nel cuore del mito sciclitano c’è la celebre Madonna delle Milizie. Secondo la tradizione, nel marzo 1091, quindici giorni prima di Pasqua, i Normanni guidati da Ruggero d’Altavilla si scontrarono con un esercito saraceno nella Piana dei Milici. La vittoria cristiana venne attribuita all’intervento miracoloso della Vergine, apparsa su un cavallo bianco che scacciò i nemici. Ogni anno l’ultimo sabato di maggio, la rievocazione storica e la “Testa di Turco” — dolce tipico in forma di turbante — commemorano questo evento.
È questa forza protettiva e la grazia guerriera della Madonna su cavallo che ispira SIKLAH: pendenti scolpiti a mano che richiamano fiori, cuori, farfalle, serpenti, illuminati da piccoli diamanti bianchi a evocare la luce celeste.
Le terrazze collinari e i terrazzamenti di agrumi e fiori di Scicli offrono motivi ornamentali unici con ortaggi prodotti in serre e orti scavati nella roccia che donano alla vista forme irregolari che si ritrovano nella linea orafa di SIKLAH. Dove gemme e diamanti si adagiano come grappoli tra fili d’oro caldo, con un’ispirazione che va dalla roccia alla gemma.
Sullo sfondo, il colle di San Matteo sovrasta la città con i ruderi del Castellaccio e del Castello dei Tre Cantoni, simboli di difesa e stratificazione storica. I gioielli di SIKLAH reinterpretano le linee essenziali delle torri normanne in anelli e bracciali massicci, infondendo nel design un’aura di fermezza e protezione.
I palazzi e le chiese sciclitane, con balconi, putti e colonne tortili, ispirano le collezioni di SIKLAH. Piccole volute in oro giallo e rubini riproducono le prospettive dinamiche tipiche della Chiesa di San Matteo e della chiesa di Santa Maria La Nova. Ogni pezzo è un gioiello-architettura che racchiude il senso di meraviglia e teatralità del Barocco siciliano.
Ogni creazione SIKLAH è come un piccolo talismano, così il cliente non si limita a indossare un gioiello, ma porta con sé un frammento di memoria collettiva. La promessa del brand e dei suoi ideatori è di “custodire la leggenda” in ogni gemma, trasformando la tradizione in un’esperienza sensoriale e affettiva.
Con SIKLAH, la bellezza dei gioielli diventa racconto: un ponte tra il passato millenario della città di tufo e la modernità di chi sceglie di indossare storie antiche, plasmate in oro e pietre preziose.
scritto da LUCIANO VARNADI CERIELLO
Ogni gioiello di SIKLAH trae ispirazione dall’antica città barocca di Scicli, Patrimonio UNESCO, e dalle sue leggende più suggestive. Ogni gioiello diventa così un piccolo monumento: un talismano che evoca la protezione divina, la forza dei Normanni e la bellezza senza tempo delle architetture di tufo dorato. La collezione, creata da un’intuizione orafa di Orazio Spadaro e Polina Baryshnikova, si suddivide in linee dedicate ai simboli più iconici di Scicli, reinterpretati in oro e gemme preziose. Il brand celebra la leggenda e l’arte barocca, offrendo non solo gioielli, ma frammenti di storie millenarie da indossare.
Il nome Scicli affonda le sue origini nell’antichità: potrebbe derivare da Šiclis, appellativo collegato ai Siculi, “Popoli del Mare” menzionati dagli Egiziani come Šekeleš. Sorta su un insediamento tardo-bizantino e poi rifondata in epoca medievale, la città fu un importante centro commerciale sotto gli Arabi, per poi passare ai Normanni nel 1091. Scicli è nota per il suo centro storico in stile tardo barocco, ricostruito dopo il terremoto del 1693 e inserito nel 2002 nella lista UNESCO delle “Città barocche della Val di Noto”. Le facciate policrome e le logge scolpite in tufo raccontano un Rinascimento mediterraneo, dove arte e leggenda convivono in un unico palcoscenico di pietra dorata.
È proprio da questa fusione, tra storia millenaria e bellezza architettonica, che nasce SIKLAH, marchio di gioielli ispirato al nome originario di Scicli e al suo paesaggio unico. Le creazioni SIKLAH racchiudono l’essenza della città: pietra, luce e memoria si trasformano in monili dal design contemporaneo ma intriso di significati antichi. Ogni gioiello è un frammento di Scicli da indossare, una narrazione preziosa che celebra le radici siciliane con eleganza e autenticità.
Nel cuore del mito sciclitano c’è la celebre Madonna delle Milizie. Secondo la tradizione, nel marzo 1091, quindici giorni prima di Pasqua, i Normanni guidati da Ruggero d’Altavilla si scontrarono con un esercito saraceno nella Piana dei Milici. La vittoria cristiana venne attribuita all’intervento miracoloso della Vergine, apparsa su un cavallo bianco che scacciò i nemici. Ogni anno l’ultimo sabato di maggio, la rievocazione storica e la “Testa di Turco” — dolce tipico in forma di turbante — commemorano questo evento.
È questa forza protettiva e la grazia guerriera della Madonna su cavallo che ispira SIKLAH: pendenti scolpiti a mano che richiamano fiori, cuori, farfalle, serpenti, illuminati da piccoli diamanti bianchi a evocare la luce celeste.
Le terrazze collinari e i terrazzamenti di agrumi e fiori di Scicli offrono motivi ornamentali unici con ortaggi prodotti in serre e orti scavati nella roccia che donano alla vista forme irregolari che si ritrovano nella linea orafa di SIKLAH. Dove gemme e diamanti si adagiano come grappoli tra fili d’oro caldo, con un’ispirazione che va dalla roccia alla gemma.
Sullo sfondo, il colle di San Matteo sovrasta la città con i ruderi del Castellaccio e del Castello dei Tre Cantoni, simboli di difesa e stratificazione storica. I gioielli di SIKLAH reinterpretano le linee essenziali delle torri normanne in anelli e bracciali massicci, infondendo nel design un’aura di fermezza e protezione.
Ogni creazione SIKLAH è come un piccolo talismano, così il cliente non si limita a indossare un gioiello, ma porta con sé un frammento di memoria collettiva. La promessa del brand e dei suoi ideatori è di “custodire la leggenda” in ogni gemma, trasformando la tradizione in un’esperienza sensoriale e affettiva.
Ogni creazione SIKLAH è come un piccolo talismano, così il cliente non si limita a indossare un gioiello, ma porta con sé un frammento di memoria collettiva. La promessa del brand e dei suoi ideatori è di “custodire la leggenda” in ogni gemma, trasformando la tradizione in un’esperienza sensoriale e affettiva.
Con SIKLAH, la bellezza dei gioielli diventa racconto: un ponte tra il passato millenario della città di tufo e la modernità di chi sceglie di indossare storie antiche, plasmate in oro e pietre preziose.
scritto da LUCIANO VARNADI CERIELLO