Si racconta che, nei tempi antichi, le onde che accarezzano la costa di Donnalucata, portassero a riva non solo conchiglie e coralli, ma anche segni misteriosi, lasciati dal mare stesso. Una notte di plenilunio, un giovane orafo di Scicli camminava sulla spiaggia in cerca di ispirazione. Fu allora che vide una lettera incisa in rilievo sulla sabbia bagnata. Era una P attraversata da un’onda perfetta. La interpretò come un segno, un messaggio che proveniva da lontano, dagli dèi del mare, o forse, dalla sua stessa anima. Tornato in città, forgiò quel simbolo in oro e unì quella forma di memoria a un gesto di mistero. Nacque così Genesi, un gioiello che non rappresenta una lettera qualsiasi, ma l’inizio di ogni cosa importante. Ma il mare non parla una lingua sola. Così, ispirato da quel primo segno, l’orafo cominciò a forgiare tutte le lettere dell’alfabeto, ognuna attraversata dalla sua onda unica, ognuna portatrice di una nascita, di un nome, di una verità personale. Chi le indossa porta nell’anima il potere di ricominciare, la volontà di rinascere più di una volta all’interno di una stessa vita. Proprio come fa il mare, ogni volta che lambisce la riva. “Genesi” è l’inizio di tutto. E’ un richiamo alle forze primordiali che generano la vita. E’ un amuleto che custodisce il potere del primo respiro, del primo desiderio, del primo pensiero